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Visualizzazione dei post da 2013

Piuttosto che..

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Ed eccomi qua di nuovo, dopo il lungo intervallo. Sul web ho trovato un video interessante e insolito della pubblicità che mi ha fatto venir la voglia di comprare quel libro. Allora, eccolo: Piuttosto che. In aprile di 2013 in Italia raccoglievano le firme per fermare l'analfabetismo nell'uso di " piuttosto che " invece di " o/oppure ". Due professori ne sono stati ispirati e hanno pubblicato il libro " Piuttosto che: le cose da non dire, gli errori da non fare ".

Di che colore è un film poliziesco?

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Ieri dopo una lezione d'italiano privata, mentre discutevamo i generi dei film abbiamo incontrato una parola " il giallo " e, certamente lo studente mi ha chiesto: "Perchè si chiama come il colore?". Io, però, non ho trovato la spiegazione subito e ho deciso di cercarla su Internet. "Il termine “giallo” attribuito ai romanzi che trattassero argomenti polizieschi e delinquenziali nacque in Italia nel 1929: fu l’editore Arnoldo Mondadori a lanciare sul mercato una nuova collana, molto popolare, che si poteva acquistare non solo in libreria ma anche in edicola: per distinguerla dagli altri libri, fu caratterizzata proprio da una copertina color giallo vivo. Il Giallo doveva e deve seguire una struttura semplice ma scandita da norme classiche: da leggere assolutamente, a questo proposito, le 20 Regole scritte da S.S. Van Dine (1888 - 1939), proprio l’autore del primo giallo Mondadori. La base della narrazione è elementare ma rigorosa: ci deve essere un d

Gesti italiani come una parte della cultura.

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Mentre cercavo qualche materiale per una lezione di domani, ho pensato che sarebbe interessante di parlare un po’ della cultura italiana, proprio di un modo d’impressione. Comunque, l’ho trovato. Secondo me, è una delle caratteristiche principali italiane quelle che mettono in evidenza la lingua e la cultura in generale. Dico dei gesti degli italiani. Ho trovato un sacco del materiale su questo tema – gli opinioni, le immagini, le spiegazioni, le tesine ecc. Quello che mi è venuto in mente per la prima volta è che dopo il ritorno da Roma con tutti i souvenir ed emozioni, avevo portato  anche un po’ dei gesti che uso fino ad oggi. Questa particolarità della cultura italiana non si può esser dimenticata affatto se sei appassionato di belpaese.  Quindi oltre le immagini e i video con le spiegazioni dei gesti, ho trovato un altro video della scuola  Scudit  a Roma.  Click!  

Fico: la frutta e la parola.

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Oggi vorrei scrivere un po' dell'origine delle parole italiane e analizzare il rapporto tra i modi di dire russi e italiani. Parlo proprio della parola " fico ".  Quello che mi dà il dizionario su  corriere.it  oltre al significato diretto:   fico 2   [fì-co]   region. figo agg., s.  ( pl.m.   -chi ,  f.   -che ) •  agg.   Nel gergo giovanile , di persona o cosa, che segue perfettamente i dettami della moda del momento:  che f. quel vestito! ; di bell'aspetto, affascinante •  s.m.  ( f.   -ca )  Nel l. giovanile , persona molto affascinante, attraente:  il tuo amico è un gran f.  •  dim.   fichetto In gergo giovanile russo si usa la stessa parola però in un altro modo [ fig hnjà] che vuol dire " cavolata ", [nà fig ] - " perchè, a che serve " ecc. In tutte queste parole la radice è la stessa sia in italiano sia in russo. Fin da qui derivano i modi di dire in italiano - fare fico; non me n'importa un fico ecc.  E'

"Mica" posso spiegarlo.

Siccome sono russa, non capisco alcuni modi di dire in italiano, cioè li capisco ma non posso tradurrli in russo. Così succede con la parola "mica". Mentre stavo in Italia e passavo molto tempo con uno mio amico italiano, la sentivo spesso, capivo cosa significa però non potevo spiegarla oppure tradurrla. Allora, ho trovato la spiegazione molto semplice e logica su dizionari.corriere.it . mica 1   [mì-ca]   avv. •  fam.  Per nulla, affatto, come rafforzativo della negazione:  non sto m. bene ; per caso, in frasi dubitative o interrogative (anche con ellissi della negazione): ( non )  hai m. visto in giro i miei occhiali? ; spesso, spec. anteposto al v., sostituisce la negazione:  m. c'è tanto da stare allegri ; non già, non certo, non molto, spec. in frasi ellittiche:  m. vero ;  m. tanto  ||  m. male , niente male, per esprimere un giudizio favorevole, ammirazione ecc.  Ditemi se esiste qualche altro significato.

Il meteorite nel cielo di Russia, Urali.

Oggi nella mia regione (Urali) è stato un'incidente - è caduto il meteorite. Dopo un gran chiasso, tremolo e allarmi antifurto cercavo di capire che cos'è successo perchè prima ero al letto e ho visto solo la grandissima flash. Posso dire sicuramente che avevo grande paura, tutto il palazzo tremava, il vetro dalle finestre rompeva.. Cmq, ecco quello che dicono i media:  meteorite nel cielo di Russia . Credo che tutti stiano bene dopo tutto questo.

Caffè sospeso?

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Vorrei raccontare di una bella tradizione napoletana che è venuta in Russia, proprio nei bar russi. Dico del tipo di caffè - "il caffè sospeso". Allora, per quelli chi non conosce 'sto fenomeno sia il nome assurdo. Ed anche nella tradizione russa il nome suona strano - [podve šennyj kofe] - quello pendente nell'aria. Ecco come spiega la Wikipedia  questo fenomeno: Quella del  caffè sospeso  è una tradizione dei  bar  di  Napoli . Quando viene ordinato un  caffè sospeso , il cliente paga due  caffè  ma ne riceve uno solo. In questo modo, quando una persona povera entra nel bar può chiedere se c'è un caffè sospeso, e, in caso affermativo, riceve un caffè come se gli fosse stato offerto dal primo cliente. Questa tradizione è stata un'usanza viva nella società napoletana per diversi anni ma poi è andata declinando. Nel  2008 , lo scrittore  Luciano De Crescenzo  ha raccolto ed elaborato una serie di articoli di giornali, considerazioni e  aneddoti  s

La doppia negazione

Alcuni giorni fa mi è venuta in mente un'altra domanda - come si dice corettamente: " non ho capito niente " oppure " ho capito niente ", intendo l'uso della doppia negazione. Parlavo sempre con la doppia negazione però qualche tempo fa ho visto in un manuale italiano le frasi con l'unica negazione ("ho fatto niente, ho visto nessuno" ecc.).  L'enciclopedia treccani.it  dice:  L’italiano è una lingua a negazione multipla, o (secondo un’altra terminologia)  a concordanza negativa : la presenza di un altro elemento negativo oltre a  non  tra quelli elencati in (a), (b) e (c) nel § 2, ai quali va aggiunto l’avverbio  mica , non è interpretata come doppia negazione equivalente a un’affermazione di verità, come in logica. In italiano la presenza o assenza di  non  con un secondo elemento negativo ( nessuno ,  mai ,  mica , ecc.) è regolata da queste due restrizioni: (a) se gli elementi negativi seguono il verbo, il  non  è obbligatorio:

"Pigliati un brodo"

Stamattina ho deciso di prepararmi alle lezioni all'Università. I miei studenti hanno la disciplina dove devono leggere e poi fare l'analisi dei testi, proprio dei " Racconti romani " di Alberto Moravia. Sì, leggiamo la letteratura classica. Quindi ho letto un altro racconto che si chiamava " Pigliati un brodo ". Però il senso di questo titolo non ho capito. Poi cercavo su Internet il significato di questa frase e non ho trovato niente d'incomprensibile: è derivata da qualche dialetto? 

Il caffè perfetto.

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Questo post è una piccola divagazione dal tema linguistico. Io sono appassionata del caffè italiano! Amo quasi tutti i suoi tipi, però il caffè espresso è più buono per me. Quando sono stata a Roma, ero pronta di bere il caffè tutto il giorno e sicuramente volevo assaggiare molti suoi tipi che esistono. Ed un mio amico romano mi ha consigliato di acquistare la moka che uso finora. Poi sono tornata in Russia e mi è venuta l'idea di compare la macchina di caffè a mia mamma, perchè anche il suo giorno non comincia senza la tazzina di caffè, ed ecco cosa ho trovato - " la perfetta preparazione del caffè ": e anche le proporzioni: E quindi se ho cominciato questo tema, allora dico poche parole della derivazione del "caffè": La parola caffè deriva dalla parola araba " qahwa ", termine utilizzato in origine per indicare una bevanda estratta da semi, dall'aspetto rosso scuro, dagli effetti eccitanti e stimolanti, utilizzata talvolta anche c

La legge contro i prestiti inglesi

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Oggi ho ascoltato la radio dove hanno detto della proposta del divieto di cosidetti "americanismi" (=le parole che sono venute in lingua russa dalla lingua inglese americana). Questa proposta è stata fatta da un politico famoso russo - Vladimir  Žirinovskij che è un leader del   Partito Liberal-Democratico di Russia (LDPR). Comunque lui si prepara per la "guerra" con i prestiti in russo, vuole creare una lista degli "ameicanismi" per escluderli dalla nostra lingua.  Sono quasi sicura che è impossibile farlo, perchè è un fenomeno che non si può esser cancellato completamente e così non si può vietare ad usare i prestiti inglesi nel discorso. Anzi lui offre di punire la gente che non respetterà la nuova legge con le multe, licenziamenti. Credo che anche in italiano ci siano molti prestiti dall'inglese e che non si scompariranno mai.

Un post "meteorologico".

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C'è un'altra domanda che mi è venuta in mente e che sempre appare quando parlo del tempo (quello atmosferico). Al primo anno all'Università mi hanno insegnato a dire "Oggi fa bel tempo/fa brutto tempo..."ecc. Poi quando ho cominciato a fare l'insegnante delle lingue, i miei studenti mi hanno chiesto se si può dire "Oggi il tempo è bello/brutto.."?  L'internet dice di sì, però non ho trovato la conferma di questo modo di dire.  Ma quindi se possiamo fare la domanda "Com'è il tempo?", così logicamente possiamo rispondere "Il tempo è...".  Comunque, la questione si lascia aperta..

"Si dice o non si dice".

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Finora rimpiango che non ho comprato questo libro quando sono stata a Roma.  Quindi questa volta prima cosa che farò quando arriverò a Roma, andrò a Feltrinelli! dizionari.corriere.it/dizionario-si-dice/

"Poi" o "dopo"? Se esiste la differenza...

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Nel mese di dicembre ho avuto l'esperienza di lavorare al ristorante russo con lo chef italiano proprio di Lombardia. Primi giorni di lavoro lui era molto sorridente, sociale e mi raccontava le cose della sua vita in Italia e del suo lavoro.  Un giorno è successa una cosa che ha cambiato completamente il nostro lavoro. In cucina è venuto il cameriere che ci ha fatto vedere una lista dei piatti da preparare. Allora, io l'ho chiesto della seguenza dei piatti e così abbiamo cominciato a cucinarli. Però un pò dopo è stato chiaro che abbiamo sbagliato e quindi io ho avuto il malanno e l'uscio addosso!  Così mentre traducevo dal russo all'italiano i nomi dei piatti da preparare, dicevo "poi facciamo...bla bla" ma lo chef mi urlava "non dire "poi", dici "dopo"!".   Comunque, fino ad oggi non capisco perchè me lo diceva così.. Ecco cosa dice dizionari.corriere.it : •  avv. 1   Dopo , successivamente, in seguito:  p. vedr